sabato 12 marzo 2011

Origami



Credo che Dio abbia creato la vita perché si sentiva solo.

E' un'idea che mi ronza in testa ultimamente, oltre ad essere uno dei pochi modi in cui la mia mente razionale riesce a processare il concetto di divino.

Credo che Dio abbia deciso di creare l'universo e la vita per combattere la solitudine. Un po' alla volta, ha cominciato a giocherellare con la materia e l'energia, poi ha iniziato a plasmarla, infine ha fatto in modo che si verificassero le condizioni necessarie a creare la vita. 
Lo immagino un po' come un uomo seduto solo soletto ad un tavolino di un bar, che gioca con un pezzetto di carta distrattamente e alla fine crea uno splendido origami. Nell'apparente sterilità della solitudine siamo in grado di fare cose sorprendenti. 

La nostra percezione di essere entità separate potrebbe essere un’illusione, un trucco divino per sfuggire alla solitudine. Forse è così che Dio ha piegato il foglio dell’esistenza. Ma il suo atto più audace è stato inventare il tempo, la più grande illusione, che ci inganna con la promessa di nascita, amore, conflitto e morte.

Provate a immaginare un universo senza tempo, dove tutto si appiattisce ma continua a esistere. In questo universo atemporale, vivremmo un eterno istante, nascendo e morendo, amando e odiando, sapendo e ignorando, tutto in un unico momento. Saremmo immortali in un modo inaspettato, piatti e neutrali, mettendo in dubbio la nostra stessa esistenza.

Senza tempo, la complessità dell’universo e la nostra realtà si dissolverebbero, lasciandoci a intuire l’abisso che Dio cerca di colmare con la nostra presenza. In questa visione, vedo Dio come un essere disperato, dotato di infiniti poteri ma in cerca del modo giusto per utilizzarli.  Proprio come l’uomo al bar con il suo foglio di carta, in un costante tentativo di riempire il vuoto o anche solo per cercare di dimenticarlo per un attimo.