venerdì 8 marzo 2013

Supermassive black holes



“If the doors of perception were cleansed, everything would appear as it is - infinite” - W. Blake

Stavamo passeggiando dopo pranzo. Era una bellissima giornata e mi sentivo sereno. Passeggiavamo senza parlare tanto come al solito, in modo rilassato e senza i disagi che a volte si accompagnano al silenzio. Ad un certo punto hai detto "Non so perché, ma mi sento felice". Io ti ho risposto divertito "Beh, questo è un bene!". Sono stato stupido, perché forse avrei dovuto dirti che ero felice anche io. Che eravamo felici assieme in quel momento. Senza motivi, senza spiegazioni. Felici e basta. Mi si è sciolto il cuore e ho sentito quello che si chiama amore, nel senso più totalizzante del temine.
Sento quel momento che mi risucchia indietro nel tempo con una forza irresistibile. Un legame infinito che cerco di attribuire a te, ma che invece è racchiuso tristemente nell'immensità di quel momento contrapposto alla percezione del tempo umano, che si muove spietatamente in avanti. 

Finché non ti accorgi che dove c'era una luminosa galassia, adesso resta solo un buco nero.