venerdì 29 ottobre 2010

Freak



L'uomo riesce ad inquinare la natura in tutti i modi in cui gli è consentito farlo. Reprimere la spontaneità dei propri istinti, è un modo come un altro per deviare il corso naturale delle cose. La ragione è in grado di produrre progresso. Il progresso non è necessariamente positivo, se costringe la vita ad incanalarsi su un binario solo. L'evoluzione della vita è avvenuta perché la natura, pur mantenendo i suoi equilibri, è stata una grande innovatrice. Ha provato, ha sperimentato. Quello che non andava bene è morto, quello che era forte è sopravvissuto. 
La mente dell'uomo ha lo stesso potere racchiuso nel progresso tecnologico. Può migliorare la nostra vita, ma può anche inquinarla fino a soffocarla. Dobbiamo accettare la "naturalità" dentro noi stessi e lasciarla uscire. Ciò che è giusto vivrà, diversamente si estinguerà... ma non è importante. Quello che conta è non mettere freni alla nostra natura. 

domenica 10 ottobre 2010

Gay cars on straight roads




E' giusto che un film contenga battute che offendono una determinata categoria di persone? 
Qualcuno potrebbe dire che una cosa del genere legittima opinioni scorrette nei confronti dei soggetti offesi. 
Nel caso specifico degli omosessuali, si potrebbe fare un elenco lunghissimo di film che lo fanno. Secondo me questa cosa è vera: le persone ricevono messaggi distorti su realtà che non conoscono e automaticamente si formano pregiudizi errati. 
Qualcuno giustamente potrebbe obiettare che i film spesso puntano a rappresentare la realtà, nel bene e nel male. Attribuirgli responsabilità educative, come effetto collaterale, è un modo per minare la libertà d'espressione. Vero anche questo.
Allora che si fa? Si chiede all'arte di asservirsi, per veicolare solo messaggi politicalmente corretti, oppure si continua a dare in pasto alla massa ignorante i bocconi che hanno già masticato mille volte? 
Non saprei dare una risposta a questa domanda. Ma sono sicuro che, come esiste la libertà di espressione, esiste la libertà di esprimere preferenze. Quindi mi limito a non andare a vedere questi film. A non pagare biglietti al cinema, a non far vendere i dvd... Prendo le distanze da messaggi che non approvo. Ognuno deve sentirsi libero di esprimersi come può...

domenica 3 ottobre 2010

Dogma ad personam



Quando qualcuno mi chiede se sono cattolico, riceve come risposta un secco no. Ad essere precisi non ho alcun credo religioso, sono ateo. Però, mio malgrado, vivo in un paese a prevalenza cattolica e mi trovo, solo occasionalmente ma molto più di quanto vorrei, coinvolto in dibattiti teologici di matrice cattolica. 
Ok... per rispetto non dovrei parlare della fede di altri, ma proprio non riesco a evitare di ragionare su quanto osservo. Non ci riesco proprio. Quindi mi scuso in partenza... sto per urtare la sensibilità di qualcuno.
Il vero problema è che penso che il cattolicesimo e la chiesa siano una grande montatura. Una truffa su scala mondiale. Il fatto che qualcuno troverà banale questa affermazione, è indicativo della sua diffusione.
Voglio mettere da parte il discorso fede, che ritengo un'attitudine soggettiva e rispettabilissima, né tanto meno metto in discussione Dio e la sua esistenza. 
Quello che mi turba è tutto il sistema che ci campa attorno. Non riesco ad accettare l'idea di un Dio che ritenga necessaria una potenza economica e politica che salvaguardi il suo gregge di anime. Con tutto lo sforzo di immaginazione possibile, non trovo nulla di Santo e positivo nella chiesa, almeno per come la percepisco oggi (anche se dubito che in passato fosse meglio).
Per le comunità umane esistono i governi. I governi controllano il territorio e salvaguardano i cittadini. Senza bisogno di citare gli esempi negativi, credo che sia innegabile la loro necessità. Nonostante a volte prendano una piega perversa.
Ma la chiesa? Serviva un qualcosa che coordinasse la fede? Qualcuno che interpretasse la parola di Dio per gli uomini? Quale Dio potrebbe volere questo? Quale Dio potrebbe sopportare che qualcuno si senta così fortemente interprete della sua volontà, da avere il diritto di escludere e discriminare le sue creature? Di imporre penitenze e di additare i peccatori? Di stabilire gerarchie...
E' stato Cristo a chiedere l'istituzione della sua chiesa? Ma siamo sicuri che intendesse proprio questo? Alla fine, stringi stringi, mi sembra che ad un cattolico venga chiesto più un investimento di fede nella chiesa che in Dio.
Il problema sono i secoli di storia. Una storia che fa troppa paura mettere in discussione. Ma torniamo per un attimo all'istante zero. All'istante in cui tutto è cominciato. Siamo sicuri che fosse questa la sua idea?