giovedì 27 ottobre 2011

Un anno dopo

Ho cercato di cancellarti dalla mia vita, e credevo di averlo fatto completamente. Sapevo che avremmo potuto incrociarci per strada, dato che condividiamo la stessa città, ma avevo pianificato ogni possibile reazione. Non avevo lasciato nulla al caso, trasformando ogni mia abitudine per evitare qualsiasi possibile incontro, anche a costo di allontanarmi dagli amici che avevamo in comune.

Poi, una piccola crepa nel mio piano quasi perfetto: una notifica di compleanno, il tuo trentunesimo. Contro ogni logica, cedo all’impulso e ti scrivo. Auguri. Buon compleanno. Come stai?

Scopro che mi manchi, che sei ancora lì, immobile nel tempo. Sono diventato abile nel non pensarti, ma non posso confessarti questo. Percepisco il tuo imbarazzo tra le righe, anche se le tue parole sono gentili come sempre.

Tu troverai la tua felicità. Io custodirò la mia debolezza, teneramente, perché appartiene solo a me. A volte si liquefa e scorre nelle mie vene, rendendomi caldo, vivo e vulnerabile. La mia capacità di contenerla e di nasconderne il segreto è ciò che definisce il mio valore.



Buon compleanno, oggi e per tutti quelli che verranno.