giovedì 3 novembre 2011

Lontano. Ma non abbastanza.


Arriverà il giorno in cui sorvoleremo le vette di ciò che oggi conosciamo, e con un sorriso di tenerezza, ricorderemo i nostri miti. Guarderemo con affetto l’ingenuità di Cristo e con un gesto paterno, perdoneremo la maldestra malvagità di Lucifero.

Comprenderemo l’irrazionalità e la follia di ciò che è stato, riconoscendo che, persi nelle nostre fantasie, abbiamo mancato di vedere il disegno più grande che ci avvolge.

La chiarezza arriva con la giusta prospettiva. Un viaggiatore comprende veramente la sua casa e la sua famiglia solo allontanandosi da esse, quando decide che è tempo di cessare la raccolta di dati e di prendersi un momento per analizzarli con lucidità. Solo distanziandoci da ciò che crediamo di conoscere perfettamente possiamo giungere a una comprensione totale.

Purtroppo, non possiamo distaccarci dal mondo come facciamo con le altre cose. L’unica nostra opzione sarebbe farlo cessare di esistere, come accade nei sogni. I sogni talvolta ci lasciano con l’impressione di aver compreso qualcosa di vitale, ma al risveglio, quella rivelazione sfugge, lasciandoci solo con la sensazione vuota della consapevolezza.

A volte, mi sento sopraffatto dalla necessità di trascrivere un flusso di informazioni che scorre più veloce della mia capacità di scriverle.

Cristo che piange per i nostri peccati, Lucifero che architetta complotti per conquistare i nostri cuori… Tutto ciò mi appare già come un’illusione. Eppure, non è ancora abbastanza distante da essere compreso nel suo significato più profondo.