lunedì 3 gennaio 2011

Silvia Kent


Non è facile nascondere dei super poteri. E' una cosa che richiede concentrazione costante. Una semplice distrazione di un secondo può mandare in frantumi anni di lavoro. Silvia lo sapeva bene. Lo sapeva bene mentre sbucciava le patate per il gattò. Lo sapeva bene mentre sbatteva le uova. Una buccia tagliata con precisione millimetrica o una spuma ottenuta in pochi millesimi di secondo avrebbero destato prima stupore... e alla lunga sospetti. 
Allora si era data come regola di fare le cose grossolanamente. L'imprecisione maniacale sarebbe stato un modo per tenere in esercizio i suoi super sensi. Cucinava, lavava i piatti, riordinava e puliva casa. Tutto in un modo impeccabilmente imperfetto: perciò apparentemente umano.
Nonostante la grande concentrazione che questo richiedeva, non riusciva ad  evitare di usare il suo super udito per origliare quello che la sorella e la madre dicevano nella stanza accanto. "Ha già finito i soldi di questo mese!" diceva la sorella. "Non è possibile! Ha preso la paga due settimane fa! Siamo a metà del mese! Bisogna prendere provvedimenti!" rispondeva la madre.
Questo discorso si ripeteva ormai con cadenza constante. Lei era divertita dall'ostinazione con cui ripetevano sempre gli stessi discorsi, senza prendere davvero dei provvedimenti. Per fortuna erano troppo sbadate per risolvere un problema che richiedesse più di 24 ore di attenzione.
Se avessero deciso di andare in fondo alla faccenda, avrebbe dovuto giustificare quelle piccole spese extra. Quei piccoli straordinari che ogni super eroe deve accollarsi. I film non lo insegnano, ma la super velocità comporta alcuni piccoli "disagi". Ad esempio, scarpe che si consumano nel giro di un paio d'ore... o vestiti che si logorano a causa della resistenza extra dell'aria. Silvia era costretta a comprare più capi d'abbigliamento uguali, per non rendere "vistoso" questo inconveniente. Questo senza elencare il fatto che i vestiti non resistono alle fiamme e, in alcuni casi estremi, nemmeno alle temperature polari. Anche se ormai aveva imparato a riconoscere questi capi meno resistenti.
Negli ultimi tempi, a Silvia capitava di provare disagio per alcuni suoi poteri. Tutto era cominciato a causa della sua capacità di guardare attraverso i muri. Purtroppo questa non è una cosa che si può accendere o spegnere, a differenza di altri poteri. Un super eroe in genere sa come gestire tutte le implicazioni della cosa. Ma Silvia non ci riusciva più. In particolare, aveva difficoltà a sopportare con disinvoltura la copulazione del dopo pranzo, ormai abitudine istituzionalizzata della giovane coppia che abitava nell'appartamento accanto al suo. Ad essere precisi, anche gli altri inquilini della casa avevano intuito di questa abitudine, anche senza la super vista o il super udito. Ma per Silvia lo show completo era troppo. 
Per questo motivo aveva cominciato a tenere una sigaretta in bocca, nelle ore immediatamente successive il pranzo. In questo modo, il fumo le finiva negli occhi e le provocava una lacrimazione sufficiente ad annebbiare la vista. Era ormai consuetudine vederla lavare i piatti con la sigaretta fra le labbra e la faccia contorta in una smorfia di fastidio. 
Ancora oggi, osservandola, ti chiedi se ne vale davvero la pena ad avere tutti questi super poteri.